Garfield - Pooky
Mi sono trasferita da Bergamo a Trieste, lasciando la mia famiglia e la me-bambina. Purtroppo la me-combinaguai mi ha seguita e ogni tanto devo farci i conti e ammettere che è la parte di me che preferisco perché mi fa sempre parecchio ridere.

giovedì 5 novembre 2015

Giorno 16- 5 cose di cui un laureando (non) sa di aver bisogno

5 cose di cui un laureando (non) sa di aver bisogno

Siccome fra 4 giorni solamente finalmente prenderò la mia prima laurea triennale, oggi vorrei fare un elenco fuori dall'ordinario per tutti i laureandi che devono scrivere una prova finale (per intenderci la tesi della laurea triennale) o la più corposa tesi magistrale. Intendiamoci, ho detto fuori dall'ordinario: questo post non spiegherà alcuna norma redazionale né tantomeno darà consigli pratici per la tesi, ma solo piccoli accorgimenti che aiuteranno a non uscire di melone in questo lungo ed estenuante percorso. Iniziamo, quello che occorre a un laureando che ha tutte le intenzioni di mantenere la propria sanità mentale è:
  1. Una cartellina con linguette personalizzabili. Questo è un tip datomi dal libro Come si fa una tesi di laurea del grandissimo e saggissimo Umberto Eco (si vede che insieme all'imponente Stephen King, Eco è il mio scrittore preferito?!). La cartellina, io preferirei che fosse colorata perché mi attiva la concentrazione, è utilissima per inserire  gli appunti presi nei libri della bibliografia che vi servirà a scrivere una prova finale decente. Essa prende ancora più importanza quando la maggior parte dei libri sono stati presi in biblioteca e non possono essere pasticciati. In ogni sezione della cartellina, puoi inserire tutto quello che c'è di importante da sapere, comprese citazioni e note bibliografiche. Senza quella cartellina verde evidenziatore io non so proprio come avrei fatto, probabilmente avrei scritto tutto su un quaderno, in cui probabilmente avrei fatto disegnini di caprette e cuoricini, distraendomi, e sarebbe stata una mossa alquanto sciocca, perché poi ogni volta sarei dovuta andare a recuperare quello che mi serviva, tra capre e cuoricini, sfogliando migliaia di pagine, ma grazie alla mia cartellina truuuuc, potevo girare tra i miei appunti in modo veloce e senza perdere il filo del discorso. Ecco, ovviamente devi tenerla assolutamente ordinata e cacciare ogni foglio al suo posto, altrimenti il trucco magico non funziona.
  2. Tè/caffè.   Questo item non manca praticamente mai nel kit di nessuno studente medio, già dal primo esame che si deve dare, ma fidati, è bene che aumenti le scorte durante la stesura della tua tesi. Io, ad esempio, mi sono data alla teina, perché il sapore del caffè non mi fa impazzire e ho messo nella mia cassettina di legno almeno una decina di tipi diversi tra tè e infusi vari, in modo da assumere energia senza annoiarmi del solito sapore al limone. Consiglio per la prima parte della stesura dei tè verdi o neri, mentre nell'ultimo periodo, quello più stressante, infusi privi di teina, magari dagli aromi rilassanti, come camomilla (che a me non piace) o melissa ecc.  Ora mi chiederai: allora a che cavolo serve bere un infuso  senza teina mentre lavori sulla tua prova? Semplice: mai visti gli scrittori in carriera, quelli che buttano giù centinaia di migliaia di parole al giorno e sputano un paio di romanzi fatti come si deve all'anno? Loro hanno sempre una tazza fumante di "qualcosa" vicino alla tastiera. Non vuoi sentirti anche tu scrittore per qualche mese? Poi magari ci prendi gusto...<<è sera. L'agente Pulcetti guarda l'orologio con impazienza, chiedendosi quando sarebbe arrivato quel maledetto camion che sta cercando di rintracciare da una settimana. Fa freddo e le dita dei piedi si sono tutte indolenzite: "Come vorrei essere a casa a scolarmi un dannato scotch sul divano", pensa il buon vecchio Pulcetti...>> (leggilo con voce misteriosa). Pensi che sarebbe uscita lo stesso di effetto questa frase senza che sorseggiassi un buon infuso bollente mentre la scrivevo? Proprio no, caro mio
  3. Open office. Ora passiamo a una cosa molto più utile da sapere per terminare il lavoro. Tutti pensano che il programma migliore per scrivere un documento di testo sia Word, ma io sono del parere che Word non è niente, paragonato a Open Office. Mi spiego meglio: i due programmi possono risultare quasi identici, finché si scrivono cose semplici e che non devono essere curate alla perfezione. Ma quando un relatore ti tartassa di mail e praticamente ti fa capire che la tua tesi è impaginata talmente male che lui la utilizzerebbe solo per incartarci fish and chips agli angoli della strada, allora ti accorgi di quanto questi due programmi siano differenti: Word a prima vista sembra più semplice da utilizzare per quanto riguarda le opzioni di impaginazione, ma se usi Office noterai che il lavoro sembra meno stressante e in un qualche modo più pulito; non so come spiegarlo diversamente se non che Word è come una sirena: ti ammalia col suo canto, tu lo segui fino alle profondità degli abissi (cioè fino al punto ad esempio in cui devi inserire le note a piè di pagina) e poi quando tocchi il fondo ti frega ...e tu affoghi. Office invece è come il nonno di Heidi: è difficile da gestire all'inizio, ma poi quando devi andare a Francoforte (cioè al centro stampa, a consegnare il tuo documento finito) non vorresti più lasciarlo. Ci siamo intesi? Spero di sì, USA OFFICE!
  4. Un timer. Ora che la tua prova è terminata, ricontrollata e stampata devi solo studiartela e cercare di ripeterla nel minor tempo possibile, in modo da non risultare pesante e far addormentare la commissione. Per una prova finale triennale, il tempo medio di una presentazione fatta come si deve è di 7 minuti. Tu dattene 8, procurati un timer e inizia a parlare con i muri, con le sedie, coi peluche o con l'elemento che spiegherò al punto 5. All'inizio dirai tantissimi "Ehm...." e "Oooooh", o allungherai le vocali finaliiiii come stooo facendo oraaa, per tergiversare e riordinare i pensieri, finché il timer non suonerà e tu sarai ancora lì a spiegare la prima frase; ma poi, dopo un momento di sconforto, prenderai in mano la situazione, ti scriverai una bella presentazione a diapositive (con Office, ovviamente!) e poi inizierai a fare meno "Ehm...." e "Ooooh", finché non giungerai al punto in cui sarai un oratore impeccabile. Almeno lo spero, sai, devo confessarti che non ho ancora raggiunto il livello ultimo, io sono alla presentazione in diapositive con qualche "Ehm..."! Comunque, non importa che tipo di timer userai, va bene anche quello da cucina, o quello incorporato nel forno ecc. Io il mio da cucina non posso usarlo, perché quando suona, Cora lo scambia per il campanello e inizia ad abbaiare. Ecco, volendo puoi programmare anche il tuo cane, vedi tu.
  5. Spettatori interessati. Quando presenti, è bello che almeno per un paio di volte ci sia ad assistere uno spettatore presente, interessato a quello che dici o, almeno, alla buona riuscita del tuo discorso. Più lo spettatore è interessato e più sarà facile che la prima volta che ti ascolta ti dica che hai fatto pena: ti sudavano le mani, perdevi bava verdastra e balbettavi. Ascolta sempre i suoi consigli, non lo contraddire, altrimenti poi perderà interesse e non ti ascolterà più. è facile capire quando qualcuno non ti segue, perché, non si sa come, riesci a vedere la scimmietta che batte  i piatti nella sua testa. Non te la prendere col tuo spettatore, forse sei tu che sei noioso: cambia modo di presentare (nei limiti della decenza, non sto dicendo di parlare nudo, alla laurea non ti aiuterebbe questo espediente). 
Bene dopo questi 5 insoliti (e per alcuni inutili) item nel tuo kit da buon laureando, vedi di ricominciare a lavorare e finire (o cominciare?) questa benedetta tesi!

2 commenti :

  1. 1) non potevi mandarmi il link di questo post più o meno 7 mesi fa?
    2) proprio oggi devo ricominciare a scrivere la tesi dopo 2 mesi di stacco, mi sento motivata!! Preparo il kit

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    1. Per la triennale sono ottimi consigli...ne avessi seguito uno per la magistrale !!!

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