Garfield - Pooky
Mi sono trasferita da Bergamo a Trieste, lasciando la mia famiglia e la me-bambina. Purtroppo la me-combinaguai mi ha seguita e ogni tanto devo farci i conti e ammettere che è la parte di me che preferisco perché mi fa sempre parecchio ridere.

giovedì 30 luglio 2015

Giorno 3- Il razzismo sui cani

Il razzismo sui cani

Una cosa che ho imparato in questi giorni di totale relax e di mare è che certa gente sa essere ipocrita anche quando si parla di cani. Ora, premetto che il nostro cane è un Pastore Tedesco, molto dolce ed intelligente e in quanto tale ha i propri momenti di umore nero o di felicità, che la fanno assomigliare a un umano molto più di altri cani. Poi, figuriamoci, è una signorina e tutti sanno che noi femminucce gestiamo un po' peggio rispetto ai maschietti il bagaglio di emozioni. Beh insomma, diciamo che a una persona che non la conosce può suscitare un po' di inquietudine, ma solo per il fatto che è un cagnolone e non le piace dare confidenza agli estranei e quindi non scodinzola come un'ossessa appena vede qualcuno che le passa accanto.
Dopo questa lunga ma inevitabile regressione arriviamo al dunque: ho imparato che per alcune persone, un Pastore Tedesco che abbaia è pericoloso, mentre un Terrier non lo è; mi spiego meglio, abbiamo fatto una bella gita tutti insieme al mare, ci siamo posizionati su un fazzoletto di prato che si univa alla scogliera, dove altri bagnanti di età media di 70 anni erano spaparanzati al sole, tra essi una coppia di anziani con un West Highland Terrier  (clicca sul nome per capire di che razza si tratta!) rompiballe che abbaiava ad ogni movimento che vedeva; noi abbiamo legato la bestiola a un sassone, poi abbiamo deciso di fare il bagnetto. Il piccolo problema è che lei ha un po' paura dell'acqua: ci entra finché può camminare, ma non si allontana al punto di dover nuotare, per cui, nuotare le risulta pericoloso e teme per la nostra incolumità ogni volta che mettiamo la testa sott'acqua; lei dunque era con gli occhi fissi su di noi e con l'agitazione addosso che la faceva piagnucolare per chiedere aiuto. Il suo è l'atteggiamento di chi non vuol salvarti personalmente quando stai per affogare ma chiama qualcuno che lo faccia al posto suo, senza calcolare che se una cosa è potenzialmente problematica per lei, per un umano potrebbe non esserlo, ad esempio l'altezza del mare. Quando torniamo sani e salvi sulla terraferma lei tira un sospiro di sollievo e impazzisce dalla gioia. Poi il mio lui torna in acqua e io resto con lei, in sottofondo ogni tanto si sentiva il cagnetto sopra citato che tirava degli strilli che volevano assomigliare a un bau. Lei era sdraiata vicino a un passaggio ed era in fortissima apprensione perché vedeva il suo amatissimo padrone che spariva tra le onde (lui è appassionato di conchiglie quindi nuota sempre verso il fondo per raccogliere le più belle), insomma un vecchietto arriva, lei abbaia lui si spaventa e mi dice incavolato nero: "Lei signorina deve capire che il suo cane deve stare legato!" e io, un po' sarcastica e un po' innervosita dal signore poco osservatore faccio notare che effettivamente lo è  e lui balbetta cose strane sul fatto che non dovrebbe abbaiare, ribadendo il fatto che dovrebbe avere un guinzaglio al collo. Il tutto accade mentre il maledetto (ora poverino me la prendo con lui senza motivo) Terrier ulula alla luna che non c'era. Io lo so perché ha abbaiato lei, stava chiamando il signore, gli stava dicendo: "Ehi, lei scusi, sì non è in gran forma, credo sia un po' troppo vecchio, ma potrebbe portare a riva sano e salvo il mio padrone?Credo stia affogando. Per piacere, ci andrei io ma come vede SONO LEGATA e ho un po' paura dell'acqua alta". Gli umani che non conoscono i cani non capiscono però il loro linguaggio e lei è subito apparsa come il lupo aggressivo che abbaia per accaparrarsi la preda (cosa alquanto sciocca perché un lupo non abbaierebbe contro la preda se volesse mangiarsela, piuttosto arriverebbe quatto quatto da dietro!). E il Terrier invece credo sia considerato un tappeto peloso che canta. Vi sembra giusto però che  la mia in un intero pomeriggio ha lanciato un solo latrato ed è risultata fastidiosa mentre l'altro si è modulato tutta la Nona di Beethoven a modo suo e nessuno ha rimproverato i padroni? (da notare il mio riferimento al compositore il cui nome è quello del famoso San Bernardo!!)
Qui si parla di razzismo sui cani: un cane di una determinata razza è sempre cattivo e quello di un'altra razza, magari molto più piccola è docile e coccolone. E quindi? Io che sono più bassa di Michelle Hunziker sono sempre e solamente affettuosa mentre lei è violenta e cattivona? No, i cani sono come noi, provano paura, gioia, preoccupazione e affetto. Solo che non possono parlare e di conseguenza esprimono queste emozioni nel modo canino, quello che riesce meglio a loro. Spero che si sia capito che non sto giustificando il mio cane solo perché è il mio, ma perché in quel momento non aveva cattive intenzioni (lei non le ha mai in realtà). A voi capitano mai queste esperienze un po' spiacevoli?

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